venerdì 6 ottobre 2017

E se sbaglio scuola?




Fino a 14 anni è tutto facile, o almeno è tutto già deciso. L'asilo, poi le elementari, poi le medie. La prima scelta di un certo peso che ci troviamo ad affrontare nella vita è la risposta alla fatidica domanda “cosa faccio dopo le medie?”.
Una scelta su cui influiscono una grande quantità di fattori: le attitudini personali, le aspirazioni individuali e dei genitori, le scelte dei compagni, solo per citarne alcune.
Se,  ad esempio, non amiamo la matematica, cercheremo di tenerci lontani dal liceo scientifico ma se tutti i nostri amici hanno scelto quella scuola, ci dispiacerà lasciarli e affrontare un nuovo percorso senza la compagnia dei compagni più cari.
Una scelta difficile, complicata da ragionamenti anche più complessi, come ad esempio quello delle prospettive occupazionali: questo o quel diploma mi garantiranno un lavoro un giorno?
Insomma, un insieme di fattori che fanno sì che questa sia la prima vera difficile scelta della nostra vita.
E se mi sbaglio? Per fortuna non è un dramma, e prima ci accorgiamo che abbiamo intrapreso un percorso che non ci piace, meglio è. Per fortuna, il sistema delle “passerelle” tra le scuole oggi funziona bene, ed è possibile anche in corso di anno scolastico cambiare scuola. Non siamo condannati a seguire una scelta che abbiamo scoperto essere sbagliata, e non abbiamo bisogno di essere respinti a fine anno per cambiare corso di studi.
Il consiglio è quello di fare una “verifica” dopo il primo mese di studi, a partire dal profitto scolastico. Se cominciano a fioccare insufficienze, e non ci si sente più così certi del percorso intrapreso, è bene parlarne con i genitori e con gli insegnanti. In ogni classe c'è un tutor scolastico che si occupa proprio di questi problemi.
Una dei quesiti comuni dopo la terza media è se affrontare un percorso di diploma o se rivolgersi verso la formazione professionale. Oggi per fortuna non si tratta più di una scelta drastica come un tempo.
I percorsi di formazione professionale, pur continuando ad essere orientati verso il mercato del lavoro e tesi a garantire prospettive occupazionali ai propri allievi, sono organizzati in base alla competenze della scuola di stato sulle materie di base (italiano, storia, matematica, inglese, ecc) e permettono quindi, ad esempio dopo un percorso triennale di qualifica, di tornare nella scuola di Stato proseguendo verso il diploma.
La formazione professionale si rivela quindi una buona scelta per chi desidera avere in mano, al termine del percorso, un attestato facilmente spendibile sul mercato del lavoro ma non vuole precludersi la possibilità di proseguire gli studi verso il diploma e la laurea.
All'interno di ogni centro di formazione professionale è presente la figura di un orientatore scolastico, che può essere consultato prima di qualunque scelta, per verificare contenuti dei corsi e competenze attese.

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